Rischio vulcanico: neanche un centesimo per gli evacuati

Gran clamore su tutti i media per la stipula – tra Regione Campania e regioni Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna e Lazio – della Convenzione, prevista dalla Conferenza Unificata Stato Regione, di “gemellaggio”; regioni che, ai sensi del Piano nazionale di emergenza per i Campi flegrei e del Piano nazionale di emergenza per il Vesuvio, dovranno ospitare le popolazioni evacuate in caso di allarme vulcanico.

Peccato che non sia previsto un centesimo per finanziare questa operazione. Il documento della Conferenza unificata del 26 maggio 2016 “Intesa sullo schema di Direttiva recante “Disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei” (la cui intesa risulta “condizionata all’accoglimento dell’emendamento presentato”) si concludeva, infatti, con la seguente nota:

“Infine, nel corso della riunione tecnica del 24 maggio u.s. le regioni hanno osservato le clausole di invarianza di oneri a carico della finanza pubblica presenti nel provvedimento sostenendo la necessità di procedere ad una copertura delle spese utili per la realizzazione della pianificazione.

Sarebbe auspicabile e si raccomanda di prevedere una circolare esplicativa del MEF per l’utilizzo delle risorse disponibili a legislazione vigente ed utili all’aggiornamento e alle attività di adeguamento delle pianificazioni di emergenza delle diverse componenti il servizio nazionale di protezione civile.”

Al momento non risulta esserci stata alcuna circolare esplicativa o provvedimento del MEF . In più è da notare che il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 giugno 2016  “Disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei. (16A06080) (GU Serie Generale n.193 del 19-08-2016)” non contiene alcun riferimento a questa questione finanziaria

Un’ultima considerazione. A febbraio di quest’anno la Commissione Ambiente e Protezione civile della Regione Campania – anche al fine di evitare che la proclamazione di un allarme vulcanico, con la conseguente evacuazione della popolazione in 19 regioni italiane prevista dal Piano nazionale di emergenza per i Campi flegrei e dal Piano nazionale di emergenza per il Vesuvio, si traduca in un disastro economico e sociale – proponeva, giustamente, di evacuare le popolazioni a rischio non già in 19 regioni italiane ma in aree poste all’interno della Regione Campania. Perché, allora, dopo tanti anni dalla proclamazione dei suddetti Piani, la Giunta regionale si affretta a stipulare convenzioni con le regioni italiane, considerato che la proposta della Commissione Ambiente e Protezione civile dovrebbe essere discussa a breve in Consiglio regionale?

Francesco Santoianni

P.S. Per una analisi della cosiddetta “Pianificazione dell’emergenza vulcanica” in Campania, clikkate qui

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