Esercitazione Nazionale”Exe Flegrei 2019″: tre questioni ignorate

Incontri con la popolazione” propedeutici alla Esercitazione Nazionale”Exe Flegrei 2019″? Peccato che questi siano stati solo “informativi” di una “pianificazione dell’emergenza vulcanica” che, dal 1995, si perpetua senza un reale confronto con la popolazione e le amministrazioni comunali che questa pianificazione dovrebbero condividere e non solo subire.

Qui di seguito, tra i tanti, tre punti, che, a nostro avviso, avrebbero, invece, meritato una discussione.

Il primo punto riguarda i “gemellaggi” – e cioè, le 18 regioni italiane (+ 2 province autonome) di destinazione per gli evacuati in una reale emergenza,  ratificati nel giugno di quest’anno, nonostante la richiesta della Commissione Ambiente e Protezione civile della Regione Campania di spostare gli evacuati in altre aree della regione Campania (sia per invertire il processo di spopolamento di vaste zone della Campania ma, soprattutto,  per scongiurare l’esodo in lontane regioni di centinaia di migliaia di campani con le gravi conseguenze che è facile immaginare). È da evidenziare, tra l’altro, che ”Exe Flegrei 2019″non contempla il reale spostamento di un campione di popolazione nella regione di destinazione – ad esempio, cittadini di Pozzuoli in Lombardia, dove, come previsto dai gemellaggi, avrebbero trovato una degna sistemazione – ma si riduce, invece, ad una delle tante “gite fuori porta” che hanno caratterizzato le, ormai numerose, esercitazioni per rischio vulcanico in Campania.

Il secondo punto riguarda un problema emerso durante il bradisismo del 1983 e che stava per riproporsi anche quest’anno. E cioè, cosa concretamente fare durante una crisi vulcanica (che può durare anche anni) nella quale non si sa se tutta una serie di fenomeni (quali, ad esempio, terremoti o bradisismo) evolveranno rapidamente in una eruzione o rientreranno senza far danni. Una situazione di indeterminatezza per affrontare la quale – già nel 1983 – erano state formulate alcune proposte: una campagna educativa finalizzata a sradicare l’erronea e diffusa credenza di una eruzione come evento repentino, inevitabilmente e immediatamente distruttivo, e che evidenziasse, invece,  come sia stata un fenomeno con il quale, in passato, le popolazioni (ad esempio quelle vesuviane) hanno convissuto; un piano per mitigare i danni sugli edifici conseguenti all’accumulo di ceneri vulcaniche; una indagine sulla vulnerabilità degli edifici e delle reti… Proposte che continuano ad essere ignorate dalla attuale pianificazione nazionale di emergenza e, ovviamente, da ”Exe Flegrei 2019″.

Terzo punto. L’attuale pianificazione dell’emergenza prevede una immediata evacuazione di massa da attivarsi al momento dell’allarme conseguente all’”imminente pericolo” di una eruzione decretato dalla comunità scientifica. Ma c’è un problema: l’attendibilità della previsione di una eruzione vulcanica aumenta man mano che si avvicina una eruzione mentre i tempi di una evacuazione aumentano se in questa sono presenti determinate fasce di persone (quali, ad esempio, anziani, inabili, famiglie con bambini…). Per risolvere questo problema la pianificazione dell’emergenza in molte aree vulcaniche prevede un progressivo e selettivo allontanamento dalla zona di queste fasce di persone già all’inizio della crisi vulcanica e questo anche per ridurre i margini di incertezza di una previsione – che può, quindi, essere fatta con scrupolo – ed evitare falsi allarmi che minano la credibilità della struttura di Protezione civile, con le conseguenze che è facile immaginare.

Sarebbe, quindi, opportuno che la pianificazione dell’emergenza vulcanica – anziché prevedere una immediata evacuazione “72 ore prima dell’eruzione” o altre cifre prese a vanvera – modificasse le sue direttive; e, come già detto, si impegnasse a modificare la percezione di una eruzione che – a differenza di quello che avveniva in passato – oggi è vista dalle popolazioni come un evento foriero di immediata e sicura morte scongiurabile solo con una precipitosa fuga.

Ovviamente, neanche questo punto è stato contemplato da ”Exe Flegrei 2019″.

Napoli 11/10/2019

ASSOCIAZIONE VIVERETRAIVULCANI

www.viveretraivulcani.it

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